La proposta di Zucchi, deputato pavese: Pavia, c’è Milano con l’Expo

MARTEDI', 15 GENNAIO 2008

Da alcune settimane, leggo con attenzione il dibattito sul futuro di Pavia e del suo territorio che la Provincia Pavese - e dobbiamo darle merito - sta ospitando. Vedo molte intelligenze che producono idee, vedo lanciare proposte e vedo anche costruire scenari interessanti. Da parte mia, vorrei provare a porre alcune questioni, che spero possano essere utili per mantenere il dibattito su binari realistici e pratici, con uno sguardo ad un futuro nemmeno troppo lontano.
A mio parere non possiamo infatti immaginare il ruolo della nostra città e del nostro territorio senza guardare ad alcuni appuntamenti fondamentali del futuro della nostra regione a partire dalla sfida dell’Expo 2015. Fra l’altro il comitato scientifico per l’Expo è presieduto da un illustre pavese, al quale vanno i nostri migliori auguri per il suo lavoro.
Se Milano, come pare, ha buone possibilità di vincere la corsa per ospitare questa manifestazione mondiale, è lecito chiedersi se vi potranno essere ricadute positive anche sul nostro territorio.
La nostra vicinanza alla metropoli ci pone quindi di fronte alla necessità di affrontare il rapporto irrisolto con Milano. Dagli interventi di chi mi ha preceduto traspare infatti, e non è una novità, una rapporto conflittuale con la metropoli. E’ una polemica vecchia, quasi abusata, che vede i pavesi impegnati in uno sforzo costante per evitare di finire nell’orbita della metropoli nella quale, inevitabilmente, per storia, economia e geografia, Pavia si trova.
Essere a due passi da Milano però non deve essere visto solo come un rischio, ma come una grande opportunità. Pavia non è e non sarà mai una città dormitorio, una periferia abbandonata. E’ una città con una storia e un’identità forti, un orgoglio secolare che affonda le sue radici in un territorio agricolo ricco paesaggisticamente e naturalisticamente.
Questa risorsa, che vede nell’Oltrepo e nella Lomellina due presidi fondamentali, trova nell’agricoltura un motore economico, oltre che uno strumento di tutela ambientale. Lo sviluppo di queste aree dovrà partire dunque dalle loro vocazioni prioritarie, rispettandole: l’idea di creare un «distretto del vino» è, per esempio, un buon segnale in questa direzione.
Ma ciò non toglie che un’altra parte del nostro territorio, che economicamente deve guardare al terziario e ai servizi, non può che avere Milano come punto di riferimento.
Per cui il nostro immaginario deve liberarsi da una visione bucolica e protettiva del «borgo natio» e si deve rilanciare sulla via dello sviluppo. L’Expo è una grande occasione su questa strada e sicuramente potrà essere una fonte di sviluppo da esplorare, che darà risultati nella misura in cui sapremo entrare in contatto con essa. Ma la nostra partecipazione dovrà essere attiva, vivace e pronta a contribuire in termini di idee e di proposte.
Un altro punto di forza che nell’immediato futuro segnerà inevitabili mutamenti del nostro scenario è il completamento entro il 2009 dell’Alta Velocità: possiamo dunque immaginare che i collegamenti tra Pavia e Milano miglioreranno, fino alla frequenza di una vera e propria metropolitana leggera.
Queste sono solo alcune novità alle quali dovremo dare risposte che ci tengano al passo con i tempi. Perché solo con una visione aperta, capace di affrontare la sfida, il nostro territorio saprà conservare quanto c’è di buono senza per contro rimanerne schiavo.

on. Angelo Zucchi deputato del Pd, Pavia

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