Piera Capitelli Sindaco di Pavia: Eppure Pavia è una città ricchissima

MERCOLEDÌ, 02 GENNAIO 2008

Sul valore convenzionale del tempo non dovrebbero esserci tanti dubbi, tuttavia una certa, consolidata ritualità vuole che al 31 dicembre di ogni anno si facciano bilanci morali e si indichino prospettive, progetti, desideri, sogni, come se con l’anno nuovo scattasse qualcosa... Se i sogni si realizzassero all’improvviso, per esempio, ecco cosa vorrei trovare spesso.

Vorrei trovare la città incantata e silenziosa descritta da Cesare Angelini; però vorrei anche incontrare gente per le strade, giovani allegri ma non schiamazzanti, gente comune di ogni etnia e provenienza, gruppi di turisti estasiati dalle bellezze di Pavia e, perché no, anche quei senza fissa dimora per scelta che parcheggiano stabilmente in viale Matteotti: vorrei che vivessero all’aperto come sempre e come desiderano, depositando però diligentemente cartacce e rifiuti in nuovi moderni cestini finalmente posizionati da Asm.
E poi... vorrei trovare feste, luoghi di incontro e di cultura in ogni angolo, poter attendere pochi minuti e salire su autobus tutti ecologici diretti verso vivaci e moderne periferie, incontrare macchine di moderna generazione che puliscono velocemente e alla perfezione anche i viottoli e i muri della città, imbattermi in più numerose squadre di vigili urbani ed essere costantemente rassicurata dalla circolazione di molte più gazzelle della Polizia...
Vorrei insomma una città romantica, solidale, dialogante, vivace ma anche efficiente, più ricca, moderna, sicura.
Ma c’è proprio bisogno di sognarlo questo scenario? Un pizzichino di tutta questa perfezione non esiste già, almeno nel tentativo di rendere Pavia la città del «buon vivere»? Dipende dai punti di vista, certo.
Il mio è sempre quello più critico, troppo critico, in linea con lo spirito cittadino, ma mi serve per non adagiarmi sui risultati raggiunti in alcuni settori, mentre altri attendono scelte, decisioni, risorse.
Ma i problemi dei cittadini di Pavia non sono solo riferibili a una città più moderna ed efficiente ma uguale a se stessa: abbiamo bisogno di crescita, per la nostra economia e quella del territorio circostante. E questo sarà possibile solo se si intensificherà la collaborazione già avviata tra enti territoriali e istituzioni diverse: Comune, Provincia, Università, Iuss, Policlinico, Fondazioni, Camera di Commercio, Associazioni di categoria...
Il clima è positivo e sulle istituzioni non incideranno le sterili polemiche che spesso accompagnano la dinamica politica tra maggioranze e opposizioni. Viviamo in un periodo in cui le polemiche fini a se stesse hanno più audience dei risultati, lo vediamo aprendo i quotidiani nazionali o accendendo la televisione, ma sono convinta che quando la polvere si deposita, alla fine restano in piedi le cose fatte, il frutto di un lavoro svolto senza clamore.
Ho scoperto in questi anni da sindaco che Pavia è una città ricchissima, non solo di storia o di tesori artistici, ma di persone che hanno il senso del vivere insieme, lo spirito di condivisione, la volontà di fare e di aiutare.
L’augurio che faccio alla città, ma anche a me stessa è di seguire il loro esempio e non scordarmi mai che il vero fine di quello che facciamo deve sempre essere più grande di noi stessi e rivolto alla comunità a cui apparteniamo.
PIERA CAPITELLI sindaco di Pavia

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